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Nulla è mio. Tutto è Permesso

Ridare un senso ed una nuova vita ad oggetti ed informazioni (specialmente se si tratta di cd acquistati in edicola) è un atto sempre più significativo, e non soltanto per me.

L’unica regola che ho seguito è stata quella del cut-up di William Burroughs: moduli della durata di 2 secondi ciascuno e quindi variazioni (la cui percezione è acuita dalla struttura ripetitiva del resto degli elementi).

Quasi sempre le parole vengono interrotte dal montaggio, suggerendo l’idea che il loro suono ha avuto più importanza del loro significato in un dato contesto.

Mi stupisco della sensazione di struttura che sono riuscito a dare al brano, pur

adoperando soltanto loops e moduli di inglese parlato.

Negli anni ’80 seguivo la scena della Poesia Sonora, c’era ad esempio un poeta sonoro/musicista canadese chiamato Richard Truhlar (classe 1950) capace di comporre un brano utilizzando semplicemente parti di una frase o addirittura di una parola. Un’inventiva artigianale incredibile. Sembra che abbia pubblicato soltanto 5 audiocassette (dal 1981 al 1987).

Il titolo di questo intervento, infine, è preso in prestito da William Burroughs che disse: “Nulla è vero. Tutto è Permesso”, in virtù del fatto che l’esperienza delle anfetamine si trasferiva alla scrittura per mezzo di una macchina per scrivere, con una perdita di informazione trascurabile.

http://www.richardtruhlar.com/About%20Richard%20Truhlar.html

http://www.soundclick.com/bands/default.cfm?bandID=248506

 

 

 

 

https://soundcloud.com/canecapovolto/un-fulmine-allimprovviso

 

infine, ecco in che modo ho pensato di trasformare in un breve video promozionale l’audio catturato nel corso di una passeggiata sonora a

Pizzo Sella (Palermo)