NON DICHIARATO.
Questa elettrografia di Zoltan Fazekas sembra introdurre la tematica della libertà e dell’istruzione in musica.
E’ più libero chi non sa suonare oppure chi conosce le note? Non si sa, ma l’argomento produce una zona di nebbia molto interessante, non credete?
Ecco per esempio una maniera per far continuare il suono di un violoncello in una registrazione di suoni (e viceversa), con la convinzione che c’è
musica nei rumori quanto c’è rumore nelle musiche. Cavalli in musica. Tutto sembra alla fine perfetto, quasi inevitabile.
Ed ecco la consueta immagine del suono.
Racconti sonori: Il teatro verrà distrutto all’alba
Quelli che stanno sul palcoscenico non sono dei veri attori. Un registratore sul tavolo dà loro gli ordini e le indicazioni, ma senza un ordine preciso.
Ognuno esegue e poi attende ancora la voce. Se la voce dice di afferrare un oggetto o di toccare un attore, lui lo deve fare.
Il fatto è che tutti i personaggi hanno lo stesso nome e questo complica un poco le cose: la trama si blocca, perfino il regista non sa cosa si deve fare.
E’ una situazione per la quale nessuno è responsabile.
Ad un tratto, con un po’ di Immaginazione, loro sono nel bosco. Qualcuno ha un presentimento, si sente osservato e bisbiglia nell’orecchio dell’amico.
C’è molta tensione.
Il bosco attende il momento giusto per colpire.
“El Signor P.” è invece figlio illeggittimo di un cd per imparare la lingua spagnola, di un cd musicale e di vecchie composizioni. Non dichiarato.